Twitter apre le porte alle GIF animate
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Twitter apre le porte alle GIF animate
Poco dopo aver aperto il suo feed di notizie alla possibilità di embeddare video, Twitter ha annunciato un'altra piccola rivoluzione alla sua politica dei 140 caratteri di testo: da poco meno di una settimana, infatti, il social network di microblogging ha annunciato che i propri tweet supportano l'upload di gif animate.
Quello che da alcuni sociologi della Rete è stato già definito «un nuovo linguaggio» sbarca dunque anche su Twitter (ancora nessuna fortuna su Facebook, invece), aprendo la strada a un nuovo mondo fatto di tweet animati e, probabilmente, alla rapida morte della parola scritta – perché sprecare 140 caratteri quando con un'immagine si possono raccontare storie molto più interessanti?
E a proposito di storie interessanti, il co-fondatore di Embed.ly Sean Creeley ha pubblicato un'analisi sul suo blog nella quale si contesta l'affermazione "Twitter supporta le gif". Quelle che vediamo sul social network, infatti, non sono vere gif, ma file MP4 (quindi normalissimi file video) che vengono riprodotti in loop, possono essere messi in pausa e fatti ripartire, non cominciano neanche a caricare senza un input dell'utente. È un metodo già utilizzato da molti siti di hosting d'immagini, implementato per ragioni pratiche. Innanzitutto, le gif sono immagini praticamente prive di compressione, e quindi occupano molto più spazio del loro equivalente video; considerando quanti navigano Twitter da mobile, dove la preoccupazione per la connessione e la banda disponibile è sempre presente, è chiaro il motivo della scelta. Inoltre, utilizzare un MP4 significa dare all'utente la possibilità di riprodurlo quando vuole, di riavvolgerlo, persino di riprodurlo in slow motion.
La mossa di Twitter, dunque, non solo è furba, ma potrebbe anche fare da precedente per il resto della Rete: forse si avvicina il giorno in cui caricare una pagina che contiene venti gif non sarà più un'operazione (così tanto) laboriosa.
Quello che da alcuni sociologi della Rete è stato già definito «un nuovo linguaggio» sbarca dunque anche su Twitter (ancora nessuna fortuna su Facebook, invece), aprendo la strada a un nuovo mondo fatto di tweet animati e, probabilmente, alla rapida morte della parola scritta – perché sprecare 140 caratteri quando con un'immagine si possono raccontare storie molto più interessanti?
E a proposito di storie interessanti, il co-fondatore di Embed.ly Sean Creeley ha pubblicato un'analisi sul suo blog nella quale si contesta l'affermazione "Twitter supporta le gif". Quelle che vediamo sul social network, infatti, non sono vere gif, ma file MP4 (quindi normalissimi file video) che vengono riprodotti in loop, possono essere messi in pausa e fatti ripartire, non cominciano neanche a caricare senza un input dell'utente. È un metodo già utilizzato da molti siti di hosting d'immagini, implementato per ragioni pratiche. Innanzitutto, le gif sono immagini praticamente prive di compressione, e quindi occupano molto più spazio del loro equivalente video; considerando quanti navigano Twitter da mobile, dove la preoccupazione per la connessione e la banda disponibile è sempre presente, è chiaro il motivo della scelta. Inoltre, utilizzare un MP4 significa dare all'utente la possibilità di riprodurlo quando vuole, di riavvolgerlo, persino di riprodurlo in slow motion.
La mossa di Twitter, dunque, non solo è furba, ma potrebbe anche fare da precedente per il resto della Rete: forse si avvicina il giorno in cui caricare una pagina che contiene venti gif non sarà più un'operazione (così tanto) laboriosa.
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