Josè Ortega Y Gasset - Aforismi
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Josè Ortega Y Gasset - Aforismi
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Josè Ortega Y Gasset
Josè Ortega Y Gasset
► Io sono io e la mia circostanza, e se non la salvo non salvo neanche me stesso. ► La metafora è forse una delle più fertili potenzialità dell’uomo. La sua efficacia rasenta la magia e sembra uno strumento che Dio ha dimenticato dentro l’uomo quando lo ha creato. ► Col complicarsi dei problemi, si vanno perfezionando anche i mezzi per risolverli. ► Se invece di prendere sul serio l'arte, la prendessimo per quel che è, come intrattenimento, un gioco, una diversione, l'opera artistica guadagnerebbe così tutta la sua ammaliante riverberazione. ► La bellezza che seduce coincide poche volte con la bellezza che fa innamorare. ► La condizione dell'uomo è, in verità, stupefacente. Non gli viene data né gli è imposta la forma della sua vita come viene imposta all'astro e all'albero la forma del loro essere. L'uomo deve scegliersi in ogni istante la sua. È, per forza, libero. ► Essere un artista vuol dire smettere di prendere seriamente quella serissima persona che siamo quando non siamo artisti. ► Le nazioni sono formate e tenute vive dal fatto che hanno uno scopo da realizzare per il domani. ► La cultura non è vita nella sua interezza, ma soltanto il momento della sua sicurezza, forza, e chiarezza. ► Non si vive per pensare, ma, al contrario, pensiamo al modo in cui riuscire a vivere. ► La biografia è un sistema nel quale le contraddizioni della vita umana trovano la loro unità. ► Per le persone secondo le quali le piccole cose non esistono, le grandi non sono tali. ► Rivoluzione non è solo una rivolta contro un ordine preesistente, ma il costituire di un nuovo ordine in contraddizione con quello tradizionale. ► Molti uomini, come i bambini, vogliono una cosa ma non le sue conseguenze. ► Il poeta comincia dove finisce l'uomo. Il destino dell'uomo è di vivere la sua vita umana, quello del poeta d'inventare ciò che non è esistente. ► Il persistere dello stato di sorpresa può trasformarsi in stupidità. ► Riflettere è considerevolmente laborioso; ecco perché molta gente preferisce giudicare. ► L'ordine non è una pressione imposta alla società dal di fuori, ma un equilibrio instaurato dal di dentro. ► Lo sforzo è sforzo solo quando comincia a far male. ► La civiltà non è altro che il tentativo di costringere la forza ad essere l'ultima ratio. |
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Scheda biografica
di Giorgia Baldin e Diego Fusaro
Josè Ortega y Gasset nasce a Madrid il 9 maggio 1883. Il padre era direttore de "El Imparcial", giornale di orientamento liberale. Studia dai gesuiti e in seguito all'Istituto di Studi Superiori di Deusto (Bilbao). A Madrid torna per proseguire gli studi universitari e si laurea in filosofia nel 1904, con una tesi su "Los terrores del ano mil" ("I terrori dell'anno mille"). L'anno precedente, intanto, aveva conosciuto il filosofo spagnolo Unamuno. L'anno successivo alla laurea, si trasferisce in Germania: si iscrive all'Università di Lipsia, poi di Berlino e, successivamente, a Marburgo, fu discepolo dei neokantiani Hermann Cohen e Paul Natorp. Nel 1907 torna nella sua città natale per insegnare presso la Scuola Superiore del Magistero e si sposa con Rosa Spottorno. Il 1910 è l'anno della sua nomina di professore di metafisica all'Università Complutense di Madrid e tra gli studenti ascoltava le sue lezioni Maria Zambrano, che comparirà ben presto nel panorama filosofico ed intellettuale.
Da questi anni inizia la sua intensa attività intellettuale divisa tra le sue aule e il periodico del padre, fino a quando, nel 1923, lo stesso anno del colpo di stato con cui prese il potere il dittatore Primo de Rivera, fonda la "Revista de Occidente". Fu proprio a causa della sua avversione ai tentativi di politicizzazione della vita universitaria, che Ortega rinunciò alla cattedra per protesta: era il 1929. Allo scoppio della guerra civile del 1936, Ortega va, come molti altri, in esilio: dapprima a Parigi e nei Paesi Bassi e in seguito, constatando che la guerra civile non si avviava ad una rapida soluzione, in Argentina e quindi in Portogallo. Ma nel 1945, dopo varie negoziazioni e con la costernazione di amici e discepoli, fa ritorno a Madrid, grazie al permesso del governo franchista e riottiene la cattedra. Nel 1948, fonda con il suo allievo Julian Marias, l'Istituto de Humanidades in cui esercita la docenza. Muore a Madrid il 17 ottobre 1955.
Autore prolifico, a cavallo tra il pragmatismo e l'esistenzialismo, la maggior parte della sua opera consiste in saggi e articoli sui periodici, che Ortega considerava come mezzi adeguati per la creazione di un clima intellettuale collettivo e per introdurre il pensiero europeo in Spagna. Tra le sue opere: "Meditazioni sul Chisciotte" (1914), "Spagna invertebrata" (1921), "Il tema del nostro tempo" (1923), "La disumanizzazione dell'arte" (1925), "Cos'è la filosofia?" (1929). Di risonanza internazionale "La ribellione delle masse" , del 1930 e i saggi: "Intorno a Galileo" (1933), "Storia come sistema" (1936) e "Idee e credenze" (1940). Del 1940 è anche "Sulla ragione storica" e del 1949 "Meditazioni d'Europa" e "L'uomo e la gente".
Opere
* 1914: Meditaciones del Quijote
* 1914: Vieja y nueva política
* 1916: El Espectador I
* 1917: El Espectador II
* 1921: El Espectador III
* 1922: España invertebrada. Bosquejo de algunos pensamientos históricos
* 1923: El tema de nuestro tiempo. El ocaso de las revoluciones. El sentido histórico de la teoría de Einstein
* 1924: Las Atlántidas
* 1925: La deshumanización del arte e ideas sobre la novela
* 1925: El Espectador IV
* 1927: El Espectador V
* 1926: El Espectador VI
* 1927: Espíritu de la letra
* 1927: Tríptico I. Mirabeau o el político
* 1928: Notas
* 1929: El Espectador VII
* 1929: Kant (1724-1924): Reflexiones de centenario
* 1930: Misión de la universidad
* 1930: La rebelión de las masas
* 1931: Rectificación de la República
* 1931: La redención de las provincias y la decencia nacional
* 1933: Goethe desde dentro
* 1934: El Espectador VIII
* 1939: Ensimismamiento y alteración. Meditación de la técnica
* 1940: El libro de las misiones
* 1940: Ideas y creencias
* 1940: Estudio sobre el amor
* 1941: Mocedades
* 1941: Historia como sistema y Del Imperio romano
* 1942: Teoría de Andalucía y otros ensayos
* 1942: Esquema de las crisis
* 1945: Dos prólogos. A un tratato de montería. A una historía de la filosofía
* 1950: Papeles sobre Velázquez y Goya
* 1955: Velázquez
Engel66- SuperGlobalMod
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