Joseph Addison - Aforismi
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Joseph Addison - Aforismi
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Joseph Addison
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Joseph Addison
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► La felicità entra nella nostra vita quando abbiamo qualcosa da fare, qualcosa da amare, e qualcosa in cui sperare. ► «Non vi è nulla che trovi così presto la via dell'anima come la bellezza, la quale permea subito l'immaginazione di una soddisfazione e di un compiacimento segreto, e dà una rifinitura a tutto ciò che è grande o inusitato.» ► «Il vanitoso parlerà di una gaffe o di una stupidaggine che ha commesso, piuttosto che privarsi del piacere di parlare della propria amata persona.» ► «Ciò che è la cultura per un blocco di marmo è l'educazione per un'anima umana.» |
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Joseph Addison nasce a Milston, nel Wiltshire (Inghilterra), il giorno 1 maggio 1672. Il padre, Lancelot Addison, era decano della cattedrale di Lichfield. Il giovane Joseph studia alla scuola Charterhouse, dove incontra per la prima volta Richard Steele - futuro scrittore e politico irlandese - con il quale instaurerà una solida e lunga amicizia, poi prosegue gli studi a Oxford.
Nel 1693 dedica un poema a John Dryden, poeta laureato; la sua prima opera, pubblicata nel 1694, è un libro riguardante le vite dei poeti inglesi. Sempre nel 1964 Addison traduce le Georgiche di Virgilio.
La sua carriera di diplomatico inizia nel 1699: viaggia molto in tutta Europa. Durante i suoi viaggi ha modo di scrivere e studiare la politica. Il suo poema "The Campaign", che celebra la battaglia di Blenheim, gli vale una promozione: nel 1705 diventa così sotto-segretario di stato nel governo di Charles Montagu, primo conte di Halifax.
Nel 1708 Joseph Addison diviene membro del parlamento per Malmesbury: subito dopo è inviato in Irlanda, dove incontra Jonathan Swift. In seguito aiuterà a fondare il Kit-Cat Club rinnovando la sua amicizia con Richard Steele. Con quest'ultimo fonda il quotidiano "The Spectator" nel 1711, e comincia una seconda carriera come drammaturgo.
Addison sposa nel 1716 la contessa di Warwick. La sua carriera politica conosce un periodo di splendore quando diviene Segretario di Stato dal 1717 al 1718. Il suo giornale politico, "The Freeholder", viene però ampiamente criticato: il poeta Alexander Pope è uno dei tanti che deridono Addison.
Nel 1718 gli vengono imposte le dimissioni dalla carica di Segretario di Stato a causa delle sue condizioni di salute; rimarrà comunque un parlamentare fino alla morte, avvenuta il 17 giugno 1719 a Kensington. La salma di Joseph Addison è sepolta a Londra, presso l'Abbazia di Westminster.
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