San Pietro Apostolo Primo Papa ( 29 giugno) (1ª Parte) in corso
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San Pietro Apostolo Primo Papa ( 29 giugno) (1ª Parte) in corso
◙ingrandisciConsegna delle chiavi, affresco del Perugino, Cappella Sistina, Città del Vaticano | Bethsaida (Galilea) † Roma, 67 d.C. Patronato: Papi, Pescatori Etimologia: Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latino Emblema: Chiavi, Croce rovesciata, Rete da pescatore |
(Mt 16,13-19), pastore del gregge santo (Gv 21,15-17), confermatore dei fratelli (Lc 22,32),
è nella sua persona e nei suoi successori il segno visibile dell'unità e della comunione nella fede e nella carità.
Gli apostoli Pietro e Paolo sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro. (Mess. Rom.)
•Martirologio Romano: Solennità dei Santi Pietro e Paolo Apostoli. Simone, figlio di Giona e fratello di Andrea, primo tra i discepoli professò che Gesù era il Cristo, Figlio del Dio vivente, dal quale fu chiamato Pietro. Paolo, Apostolo delle genti, predicò ai Giudei e ai Greci Cristo crocifisso. Entrambi nella fede e nell’amore di Gesù Cristo annunciarono il Vangelo nella città di Roma e morirono martiri sotto l’imperatore Nerone: il primo, come dice la tradizione, crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, il secondo trafitto con la spada e sepolto sulla via Ostiense. In questo giorno tutto il mondo con uguale onore e venerazione celebra il loro trionfo.
◙ingrandisci San Pietro, 1390 Pittore:Andrea Vanni | Bethsaida (Galilea) Nascita Betsaida, 2-4 d.C. (?) Morte Roma, 67 (?) Venerato da:Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi Santuario principale:Basilica di San Pietro, Città del Vaticano Ricorrenza 29 giugno (Chiesa cattolica); 22 febbraio: Cattedra di San Pietro; 18 novembre: Dedicazione delle Basiliche dei Santi Pietro e Paolo in Roma Attributi Chiavi, Croce, Rete da pesca Patrono di:Papi, Lamezia Terme, pescatori, panettieri, ingegneri, mietitori, orologiai, Roma, Lissone Assemini, Villa San Pietro, Brema, Colonia, Las Vegas, Umbria, Campremoldo Sopra, Galatina |
◙ingrandisci Giotto di Bondone-S.Pietro 1° | Apostolo 1º papa della Chiesa cattolica Elezione aprile 33 Fine pontificato 29 giugno 67 Successore Papa Lino Nato in Galilea, fu un pescatore ebreo di Cafarnao. Il suo nome originario era Šim’ôn (שמעון, lett. "colui che ascolta" traslitterato in greco come Σίμων) Nascita Betsaida, Palestina, 1 circa Morte Roma, Italia, 67 Sepoltura Basilica di San Pietro |
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“Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa”. Pur non essendo stato il primo a portare la fede a Roma, ne divenne insieme a San Paolo, fondatore della Roma cristiana, stabilizzando e coordinando la prima Comunità, confermandola nella Fede e testimoniando con il martirio la sua fedeltà a Cristo.
Nacque a Bethsaida in Galilea, pescatore sul lago di Tiberiade, insieme al fratello Andrea, il suo nome era Simone, che in ebraico significava “Dio ha ascoltato”; sposato e forse vedovo perché nel Vangelo è citata solo la suocera, mentre nei Vangeli apocrifi è riportato che aveva una figlia, la leggendaria Santa Petronilla; il fratello Andrea, dopo aver ascoltato l’esclamazione di Giovanni Battista:
”Ecco l’Agnello di Dio!” indicando Gesù, si era recato a conoscerlo ed ascoltarlo e convintosi, disse poi a Simone:
“Abbiamo trovato il Messia!” e lo condusse con sé da Gesù.
Pietro fu chiamato da Cristo a seguirlo dicendogli
“Tu sei Simone il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa = Pietro
(che in latino è tradotto Petrus); in seguito dopo la pesca miracolosa,
avrà la promessa da Cristo che diventerà pescatore di anime.
Fu tra i più intraprendenti e certamente il più impulsivo degli Apostoli, per cui ne divenne il portavoce e capo riconosciuto, con la celebre promessa del primato:
(Vangelo secondo Matteo XVI, 18-19; Città del Vaticano, scritta intorno alla cupola di San Pietro.)
Divenuto apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea, fece parte di una cerchia ristretta (insieme a Giovanni e Giacomo) dei tre che assistettero alla resurrezione della figlia di Giairo, alla trasfigurazione e all'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi. Tentò di difendere il Maestro dall'arresto, riuscendo soltanto a ferire uno degli assalitori. Unico, insieme al cosiddetto "discepolo prediletto", a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Dopo la crocifissione e la successiva resurrezione di Gesù, Pietro venne nominato dallo stesso maestro capo dei dodici apostoli e promotore dunque di quel movimento che sarebbe poi divenuto la prima Chiesa cristiana. Instancabile predicatore, fu il primo a battezzare un pagano, il centurione Cornelio. Entrò in disaccordo con Paolo di Tarso riguardo ad alcune questioni riguardanti giudei e pagani, risolte comunque durante il primo concilio di Gerusalemme. Secondo la tradizione, divenne primo vescovo di Antiochia di Siria per circa 30 anni, dal 34 al 64 d.C., continuò la sua predicazione fino a Roma dove morì fra il 64 e il 67, durante le persecuzioni anti-cristiane ordinate da Nerone. A Roma Pietro e Paolo sono venerati insieme come colonne fondanti della Chiesa. Pietro è considerato santo da tutte le confessioni cristiane, sebbene alcune neghino il primato petrino ed altre il primato papale che ne consegue.
•La prima fonte, da considerarsi tra le più vicine al periodo in cui visse l’Apostolo, è costituita dagli scritti del Nuovo Testamento. Tra di essi un posto di rilievo spetta ai quattro Vangeli e agli Atti degli Apostoli. Questi testi, redatti in greco durante il I secolo, sono gli unici a contenere riferimenti diretti alla vita di Pietro. Oltre ai testi citati la tradizione cristiana indica, nel canone biblico, anche due lettere a lui attribuite, sull'autenticità delle quali permangono però alcuni dubbi. Che la Prima lettera sia stata scritta da Pietro potrebbe essere indicato dalle parole iniziali. Inoltre la citano Ireneo, Clemente Alessandrino, Origene e Tertulliano, attribuendola a Pietro. Eusebio afferma che i vescovi usavano liberamente la lettera, e del resto ai suoi tempi (circa 260-342 d.C.) non c'era nessun dubbio sull'autenticità della lettera. Riferimenti si trovano anche in Ignazio, Erma e Barnaba, dell'inizio del II secolo. Anche sulla Seconda lettera (2 Pietro 1:1) sussiste qualche dubbio di autenticità, dovuto soprattutto alla differenza di stile. Ma questa circostanza potrebbe non costituire un vero problema perché l'argomento e lo scopo delle due lettere erano diversi. La canonicità dello scritto è stata messa in discussione anche perché sarebbe poco attestata dai Padri della Chiesa, ma diversi cataloghi antichi delle Scritture Greche Cristiane (tra cui quelli di Ireneo, Cirillo di Gerusalemme, Atanasio di Alessandria e altri) considerano la Seconda lettera di Pietro parte del canone biblico.
•La seconda categoria di fonti è costituita dagli scritti apocrifi a lui attribuiti. Questi testi vanno sotto il nome di Vangelo di Pietro, Predicazione di Pietro (andato perduto), Atti di Pietro, Atto di Pietro, Atti di Pietro e Andrea, Atti di Pietro e dei dodici, Atti di Pietro e Paolo, Lettera di Pietro a Filippo, Lettera di Pietro a Giacomo il Minore, Apocalisse di Pietro (greca), Apocalisse di Pietro (copta). A causa della datazione tardiva e del contenuto, così come gli altri testi apocrifi, anche questi scritti non sono considerati come fonti storiche attendibili. È possibile, infatti, che in essi siano confluiti dei testi storicamente fondati ma anche discorsi a carattere apologetico frutto della venerazione eccessiva che si era diffusa intorno all’Apostolo.
Una terza ed ultima fonte, indiretta ma non per questo meno attendibile, è la testimonianza contenuta negli scritti dei Padri della Chiesa, in particolare di Papia, Clemente e Ireneo. Questa serie di testimonianze ha dalla sua parte il conforto dei ritrovamenti archeologici. Tra di essi il più antico è l’iscrizione in greco “Pietro (è) qui” (πετρος ενι), ritrovata nel cosiddetto “muro rosso” presso l'antica Tomba di Pietro, nella necropoli precostantiana sotto l’attuale Basilica di San Pietro a Roma. La datazione di questo reperto risale al 160 d.C. circa.
Da questo dato, o meglio dal significato originale del suo nome aramaico, scaturisce tutto il carisma della sua figura. Il suo nome originale era Simone (ebraico שמעון Šim‘ôn, Shim'on, dalla radice ebraica shama "ascoltare" e che assume molto probabilmente il significato di "colui che ha ascoltato"), ma, secondo quanto affermato da Matteo e Giovanni, ricevette da Gesù Cristo stesso il nome di Kefa, che in aramaico significa "roccia", "pietra", e quindi, per traslitterazione, “Pietro”, derivato dal greco Petros (cfr. Gv. 1,35-42).
◙ingrandisciResti della casa di Pietro a Cafarnao |
Secondo i vangeli sinottici, dopo il matrimonio si trasferì a Cafarnao, piccolo villaggio della Galilea che divenne in seguito uno dei centri della predicazione di Gesù, che vi si recava spesso per soggiornare qualche tempo, come amico, presso la casa dell’Apostolo. Il trasferimento a Cafarnao, insieme alla moglie, la suocera, il padre e il fratello Andrea, fu dettato probabilmente da motivi pratici, in quanto quella città offriva maggiori possibilità lavorative per il commercio del pesce. Gli scavi archeologici, effettuati a partire dal 1905, portarono alla luce i resti di un'antica sinagoga e di una chiesa di forma ottagonale alla cui base furono scoperte le fondamenta di una casa di pescatori. Nel 1968 la casa fu identificata con quella dell’Apostolo Pietro grazie alla presenza di alcuni attrezzi da pesca ivi rinvenuti, ma, soprattutto, per il ritrovamento di alcuni graffiti, raffiguranti Gesù e Pietro, databili al II secolo d.C.
◙ingrandisciStatua di Pietro a Cafarnao |
Di lui sappiamo essere fratello di Andrea, entrambi apostoli, scelti e chiamati sul lago di Galilea.
Secondo i vangeli, un giorno Gesù guarì a Cafarnao “dalla febbre” la suocera dell'apostolo. L'esistenza di questa suocera ha portato alla conclusione che Pietro fosse sposato ma nulla si conosce né della moglie né dei figli. Interessante è però ricordare che l'apostolo Paolo allude a una “donna credente di Cefa” che senza dubbio era la moglie. L'autore stesso della lettera solitamente identifica le collaboratrici col titolo di "sorelle" (adelphe) e non "sorelle donne", come sarebbe meglio tradurre "donna credente" (derivando dalle parole greche adelphen gunaika). Secondo Clemente Alessandrino la moglie di Pietro seguì il marito nella sua predicazione e morì martire prima di lui.
Gli Atti apocrifi di Pietro copti attribuiscono all'apostolo anche una figlia. L'autore della Passio dei santi Nereo ed Achilleo (V-VI circa) la identifica con Santa Petronilla, una martire sepolta nelle catacombe di Domitilla, a causa di un'assonanza col nome dell'apostolo e inserisce nel suo racconto, oltre al citato episodio, un brano secondo cui la giovane, guarita dal suo male, chiesta in sposa dal nobile Flacco, morì placidamente prima di accogliere la sua proposta di matrimonio. La tradizione indica il giorno della sua morte nel 31 maggio, data passata poi nel Martirologio Romano.
Tuttavia S. Francesco di Sales afferma che "S. Petronilla, come dimostrato da Baronio e Galonio,
era la figlia spirituale di S. Pietro, non la sua vera figlia".
◙ingrandisciParticolare del surreale paesaggio marino SS. Pietro e Andrea. Dipinto del Vasari |
Dagli Atti degli apostoli emerge un altro aspetto importante della vita di Pietro: la sua condizione culturale. Arrestato con Giovanni e condotto in presenza del Sinedrio, l'apostolo rispose con saggezza al loro interrogatorio, lasciando meravigliati i due giudici che lo credevano senza istruzione e popolano. Pietro viene definito quindi "agrammatos" cioè poco esperto delle Scritture, senza preparazione scolastica né tantomento retorica, ma anche "idiotes", cioè popolano, uomo degli strati più bassi.
◙ingrandisciDuccio di Buoninsegna, Vocazione di Pietro e Andrea, tavola dalla predella della Maestà, 1308-1311, Washington, National Gallery of Art |
Matteo situa il nuovo nome dato a Simone in un diverso contesto, quello della “'confessione di Cesarea” e questa differenza nella tradizione sottolinea l'importanza che i primi cristiani davano al nome di Pietro, che non veniva usato come nome di persona nel loro ambiente.
I Sinottici collocano le prime chiamate in riva al mare di Galilea, detto anche lago di Gennesaret. Gesù conosceva già Simone e per predicare gli chiese di salire sulla sua barca, invitando poi i pescatori a raggiungere il largo e gettare le reti.
◙ingrandisciAutore Raffaello Data 1515-1516 Raffigurante la pesca miracolosa Ubicazione: Victoria and Albert Museum, Londra |
Significativo per la comprensione della personalità è il fatto che Pietro si sia unito inizialmente ai discepoli del Battista, che predicava l'avvento di un Messia. Era un periodo storico in cui stava affiorando, in Galilea, una certa insofferenza nei confronti del dominatore romano, e l'idea di un Messia, inteso come capo anche spirituale, che fosse in grado di guidare una riscossa contro Roma, era piuttosto sentita. L'incontro con Gesù, dotato di un notevole carisma personale, nonché di doti taumaturgiche straordinarie e di un comportamento fuori dall'ordinario anche nei confronti delle regole sociali e religiose, dovette indubbiamente segnare un momento molto intenso nella sua vita.Nel numero dei dodiciPietro risulta dai racconti evangelici, nei quali viene menzionato 114 volte con particolare riguardo prima degli altri apostoli, come un personaggio spontaneo nelle sue reazioni, impetuoso ma anche disposto a comprendere i propri errori e a imparare. Nel celebre episodio della camminata sull'acqua Pietro corse incontro al maestro chiedendogli di poter fare lo stesso e imparando a sue spese, sprofondando fra le onde, che per compiere siffatti prodigi è necessaria una fede totale
◙ingrandisci • Affresco del Pagamento del tributo di Masaccio (Cappella Brancacci, Firenze) |
Mentre si avvicinavano a Gerusalemme, Pietro interrogò Gesù sul fico che aveva maledetto e che l'indomani era stato effettivamente trovato seccato fin dalle radici. Gesù si limitò a rispondere: “Abbiate fede in Dio”. A Gerusalemme fu di nuovo Pietro ad informarsi sulla ricompensa che attendeva in cielo coloro che, come lui, avevano lasciato tutto per seguire Gesù. In risposta promise: per questa vita, una famiglia spirituale e dopo la morte, la vita eterna. Davanti al tempio, dopo la predizione di Gesù riguardo alla sua totale distruzione, Pietro convinse Andrea e i due figli di Zebedeo a tentare insieme di ottenere da Gesù la data di questo avvenimento.
Dopo il discorso a Cafarnao sul pane di vita, a seguito del quale parecchi discepoli abbandonarono il maestro, quando Gesù chiese ai dodici se anche loro volevano andarsene, Pietro rispose a nome di tutti dicendo: "Signore, da chi andremo? Solo tu hai parole di vita eterna"
I Vangeli sinottici raccontano che Gesù si allontanò su un monte con Pietro, Giacomo e Giovanni. Là cambiò aspetto mostrandosi ai tre discepoli con uno straordinario splendore della persona e una stupefacente bianchezza delle vesti, e apparvero al suo fianco Mosè ed Elia. Pietro prese la parola dicendo:
« Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia. » (Matteo 17,4)
◙ingrandisci • La consegna delle chiavi a Pietro, miniatura del XI secolo, Bayrische Staatsbibliothek (München) |
La confessione di fede e il primato-A Cesarea di Filippo, Gesù interrogò i suoi apostoli su quel che gli uomini dicevano di lui. Vennero varie risposte. Alla fine il Maestro chiese loro: “Voi chi dite che io sia?”. Fu Simon Pietro che, primo tra i Dodici, espresse in termini umani la realtà soprannaturale del Cristo: “Tu sei il figlio del Dio vivente!”.
Gesù in primo luogo proclama: “E io ti dico: tu sei Pietro. Il termine “Chiesa”, tanto frequente sotto la penna di Paolo, nei vangeli appare solo due volte e designa la nuova comunità che Gesù stava per fondare e che egli presenta come una realtà non solo stabile, ma anche indistruttibile. Essa è “edificata” su Simone, che grazie a questo ruolo riceve il nome di Pietro.
Gesù indica quindi i poteri conferiti a Simon Pietro: “A te darò le chiavi del Regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. Il senso di questa immagine, nota alla Bibbia e all'Oriente del tempo, suggerisce l'incarico affidato a un unico personaggio di sorvegliare ed amministrare la casa. Pietro è da Gesù nominato "Primo ministro" della sua Chiesa, della quale dovrà governare non solamente la massa dei fedeli, ma gli stessi funzionari.
Il potere di legare e di sciogliere implica il perdono dei peccati, ma non va limitato a questo significato: esso comprende tutta un'attività di decisione e di legislazione, nella dottrina come nella condotta pratica, che coincide con l'amministrazione della Chiesa in generale.I testi del Nuovo Testamento mostrano che Pietro aveva un ruolo privilegiato all'interno della cerchia degli apostoli. Su questo dato sono concordi tutte le confessioni cristiane. Diversa è invece l'interpretazione ecclesiale e teologica di tale dato: per la Chiesa cattolica tale primato si estende ai Papi, cioè i vescovi di Roma suoi successori. Le due frasi precedenti vengono infatti interpretate, dalla Chiesa cattolica, come l'atto istitutivo del papato: una funzione da perpetuare nei secoli in una comunità nella quale Pietro e i suoi successori assicurano la stabilità e un potere decisionale che viene direttamente legato alla volontà di Dio e che quindi non può estinguersi fisicamente con Pietro
◙ingrandisci • Pietro nell'Ultima cena attribuita a Cesare da Sesto, allievo di Leonardo da Vinci |
Il Vangelo di Giovanni, che non descrive l'istituzione dell'Eucarestia, riferisce un altro episodio verificatosi durante la cena. Gesù s'interruppe per compiere delle funzioni normalmente lasciate a degli schiavi: lavare i piedi dei suoi ospiti. Stupefatto, Pietro protestò con energia ma alla risposta di Cristo: "Se non ti laverò, non avrai parte con me"[Gv13 8 ], l'ardente apostolo, eccessivo nel consenso come lo era appena stato nel rifiuto, reclamò: "Signore, non solo i piedi ma le mani e il capo"(Gv13,9)
◙ingrandisci • Il Bacio di Giuda di Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova (1304-06). A sinistra si nota Pietro che ferisce all'orecchio un servo. |
Tutti i Vangeli riportano che, al momento dell'arresto di Gesù, uno di quelli che stava con lui tagliò con la spada un orecchio al servo del sommo sacerdote di nome Malco (Mt 26,51; Mc 14,47; Lc 22,50; Gv 18,10). Il Vangelo secondo Giovanni lo identifica in Simone Cefa; Gesù rimprovera il discepolo, dicendo di riporre la spada perché deve bere il suo calice.
« Pietro, che aveva una spada, la prese e colpì il servo del sommo sacerdote, recidendogli l'orecchio. Quel servo si chiamava Malco.Gesù allora disse a Pietro:
«Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?»." »
Durante il processo religioso di Gesù, Pietro, seguito secondo Giovanni da un altro discepolo "innominato" riuscì ad intrufolarsi all'interno del cortile della casa del sommo sacerdote. L'apostolo innominato infatti, da molti riconosciuto nello stesso Giovanni, era noto in quell'ambiente e riuscì ad entrare insieme a Pietro, che venne però riconosciuto da una serva (su questo concordano tutti e quattro i Vangeli.
◙ingrandisci • Duccio di Buoninsegna, Rinnegamento di Pietro, tavola dalla Predella della Maestà, 1308-1311, Siena, Museo dell'opera del duomo. |
Più tardi Pietro venne nuovamente riconosciuto dalla gente intorno al fuoco, a causa del suo accento che lo identificava come appartenente alla cerchia dei galilei.
Uno di essi, secondo il resoconto di Giovanni, era stato perfino presente al momento dell'arresto e l'aveva riconosciuto come colui che aveva ferito all'orecchio Malco. Senza via d'uscita, Pietro rinnegò una terza volta il Maestro.
Sentito nello stesso istante il canto del gallo (due volte in Marco), ricordandosi le predizioni di Gesù (che secondo Luca egli incontrò subito dopo) riguardo al suo tradimento, l'apostolo fuggì via piangendo amaramente, fatto che è testimoniato allo stesso modo nei tre vangeli sinottici.
Dopo il triplice rinnegamento, i Vangeli abbandonano la figura di Pietro e non ci riportano ciò che egli fece durante la passione del Maestro.
◙ingrandisci • Giovanni d'Enrico: Il pentimento di san Pietro, statua in terracotta (1639) Sacro Monte di Varallo. |
Nel luogo di questa apparizione vi è oggi una cappella in basalto detta "il Primato di Pietro", che si chiamò a lungo "la chiesa dei dodici apostoli", Eteria o Egerìa descrive il suo pellegrinaggio in Terrasanta (secolo V).
Trovi Chiesa del Primato di Pietro & Itinerarium Egeriae-Itinerario di Egerìa
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