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San Pietro Apostolo Primo Papa ( 29 giugno) (1ª Parte) in corso

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San Pietro Apostolo Primo Papa ( 29 giugno) (1ª Parte) in corso Empty San Pietro Apostolo Primo Papa ( 29 giugno) (1ª Parte) in corso

Messaggio  vayiolet.ta Ven 27 Giu 2014 - 17:40


◙ingrandisciConsegna delle chiavi, affresco del Perugino, Cappella Sistina,
Città del Vaticano
Bethsaida (Galilea)
† Roma, 67 d.C.

Patronato: Papi,
Pescatori

Etimologia:
Pietro = pietra,
sasso squadrato,
dal latino

Emblema: Chiavi,
Croce rovesciata,
Rete da pescatore
- Pietro, scelto da Cristo a fondamento dell'edificio ecclesiale, clavigero del regno dei cieli
(Mt 16,13-19), pastore del gregge santo (Gv 21,15-17), confermatore dei fratelli (Lc 22,32),
è nella sua persona e nei suoi successori il segno visibile dell'unità e della comunione nella fede e nella carità.
Gli apostoli Pietro e Paolo sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro. (Mess. Rom.)
•Martirologio Romano: Solennità dei Santi Pietro e Paolo Apostoli. Simone, figlio di Giona e fratello di Andrea, primo tra i discepoli professò che Gesù era il Cristo, Figlio del Dio vivente, dal quale fu chiamato Pietro. Paolo, Apostolo delle genti, predicò ai Giudei e ai Greci Cristo crocifisso. Entrambi nella fede e nell’amore di Gesù Cristo annunciarono il Vangelo nella città di Roma e morirono martiri sotto l’imperatore Nerone: il primo, come dice la tradizione, crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, il secondo trafitto con la spada e sepolto sulla via Ostiense. In questo giorno tutto il mondo con uguale onore e venerazione celebra il loro trionfo.


San Pietro Apostolo Primo Papa ( 29 giugno) (1ª Parte) in corso 550x2810

◙ingrandisci San Pietro, 1390
Pittore:Andrea Vanni
Bethsaida (Galilea)
Nascita Betsaida, 2-4 d.C. (?)
Morte Roma, 67 (?)
Venerato da:Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi

Santuario principale:Basilica di San Pietro, Città del Vaticano

Ricorrenza 29 giugno (Chiesa cattolica);
22 febbraio: Cattedra di San Pietro;
18 novembre: Dedicazione delle Basiliche dei
Santi Pietro e Paolo in Roma

Attributi Chiavi, Croce, Rete da pesca

Patrono di:Papi, Lamezia Terme, pescatori, panettieri, ingegneri, mietitori, orologiai, Roma, Lissone Assemini,
Villa San Pietro, Brema, Colonia, Las Vegas, Umbria, Campremoldo Sopra, Galatina

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◙ingrandisci  Giotto di Bondone-S.Pietro 1°
Apostolo
1º papa della Chiesa cattolica
Elezione aprile 33
Fine pontificato 29 giugno 67
Successore Papa Lino
Nato in Galilea,
fu un pescatore ebreo di Cafarnao.
Il suo nome originario era Šim’ôn
(שמעון, lett. "colui che ascolta"
traslitterato in greco come Σίμων)
Nascita Betsaida, Palestina, 1 circa
Morte Roma, Italia, 67
Sepoltura Basilica di San Pietro

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◙ingrandisci
San Pietro è l’apostolo investito della dignità di Primo Papa da Gesù Cristo stesso:
“Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa”. Pur non essendo stato il primo a portare la fede a Roma, ne divenne insieme a San Paolo, fondatore della Roma cristiana, stabilizzando e coordinando la prima Comunità, confermandola nella Fede e testimoniando con il martirio la sua fedeltà a Cristo.
Nacque a Bethsaida in Galilea, pescatore sul lago di Tiberiade, insieme al fratello Andrea, il suo nome era Simone, che in ebraico significava “Dio ha ascoltato”; sposato e forse vedovo perché nel Vangelo è citata solo la suocera, mentre nei Vangeli apocrifi è riportato che aveva una figlia, la leggendaria Santa Petronilla; il fratello Andrea, dopo aver ascoltato l’esclamazione di Giovanni Battista:
”Ecco l’Agnello di Dio!” indicando Gesù, si era recato a conoscerlo ed ascoltarlo e convintosi, disse poi a Simone:
“Abbiamo trovato il Messia!” e lo condusse con sé da Gesù.
Pietro fu chiamato da Cristo a seguirlo dicendogli
“Tu sei Simone il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa = Pietro

(che in latino è tradotto Petrus); in seguito dopo la pesca miracolosa,
avrà la promessa da Cristo che diventerà pescatore di anime.
Fu tra i più intraprendenti e certamente il più impulsivo degli Apostoli, per cui ne divenne il portavoce e capo riconosciuto, con la celebre promessa del primato:

“E io ti dico che sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa. Ti darò le chiavi del regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.

(Vangelo secondo Matteo XVI, 18-19; Città del Vaticano, scritta intorno alla cupola di San Pietro.)

Divenuto apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea, fece parte di una cerchia ristretta (insieme a Giovanni e Giacomo) dei tre che assistettero alla resurrezione della figlia di Giairo, alla trasfigurazione e all'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi. Tentò di difendere il Maestro dall'arresto, riuscendo soltanto a ferire uno degli assalitori. Unico, insieme al cosiddetto "discepolo prediletto", a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Dopo la crocifissione e la successiva resurrezione di Gesù, Pietro venne nominato dallo stesso maestro capo dei dodici apostoli e promotore dunque di quel movimento che sarebbe poi divenuto la prima Chiesa cristiana. Instancabile predicatore, fu il primo a battezzare un pagano, il centurione Cornelio. Entrò in disaccordo con Paolo di Tarso riguardo ad alcune questioni riguardanti giudei e pagani, risolte comunque durante il primo concilio di Gerusalemme. Secondo la tradizione, divenne primo vescovo di Antiochia di Siria per circa 30 anni, dal 34 al 64 d.C., continuò la sua predicazione fino a Roma dove morì fra il 64 e il 67, durante le persecuzioni anti-cristiane ordinate da Nerone. A Roma Pietro e Paolo sono venerati insieme come colonne fondanti della Chiesa. Pietro è considerato santo da tutte le confessioni cristiane, sebbene alcune neghino il primato petrino ed altre il primato papale che ne consegue.

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Fonti Storiche

Le fonti storiche circa la vita e l'operato di Pietro possono essere distinte in tre categorie:
•La prima fonte, da considerarsi tra le più vicine al periodo in cui visse l’Apostolo, è costituita dagli scritti del Nuovo Testamento. Tra di essi un posto di rilievo spetta ai quattro Vangeli e agli Atti degli Apostoli. Questi testi, redatti in greco durante il I secolo, sono gli unici a contenere riferimenti diretti alla vita di Pietro. Oltre ai testi citati la tradizione cristiana indica, nel canone biblico, anche due lettere a lui attribuite, sull'autenticità delle quali permangono però alcuni dubbi. Che la Prima lettera sia stata scritta da Pietro potrebbe essere indicato dalle parole iniziali. Inoltre la citano Ireneo, Clemente Alessandrino, Origene e Tertulliano, attribuendola a Pietro. Eusebio afferma che i vescovi usavano liberamente la lettera, e del resto ai suoi tempi (circa 260-342 d.C.) non c'era nessun dubbio sull'autenticità della lettera. Riferimenti si trovano anche in Ignazio, Erma e Barnaba, dell'inizio del II secolo. Anche sulla Seconda lettera (2 Pietro 1:1) sussiste qualche dubbio di autenticità, dovuto soprattutto alla differenza di stile. Ma questa circostanza potrebbe non costituire un vero problema perché l'argomento e lo scopo delle due lettere erano diversi. La canonicità dello scritto è stata messa in discussione anche perché sarebbe poco attestata dai Padri della Chiesa, ma diversi cataloghi antichi delle Scritture Greche Cristiane (tra cui quelli di Ireneo, Cirillo di Gerusalemme, Atanasio di Alessandria e altri) considerano la Seconda lettera di Pietro parte del canone biblico.
•La seconda categoria di fonti è costituita dagli scritti apocrifi a lui attribuiti. Questi testi vanno sotto il nome di Vangelo di Pietro, Predicazione di Pietro (andato perduto), Atti di Pietro, Atto di Pietro, Atti di Pietro e Andrea, Atti di Pietro e dei dodici, Atti di Pietro e Paolo, Lettera di Pietro a Filippo, Lettera di Pietro a Giacomo il Minore, Apocalisse di Pietro (greca), Apocalisse di Pietro (copta). A causa della datazione tardiva e del contenuto, così come gli altri testi apocrifi, anche questi scritti non sono considerati come fonti storiche attendibili. È possibile, infatti, che in essi siano confluiti dei testi storicamente fondati ma anche discorsi a carattere apologetico frutto della venerazione eccessiva che si era diffusa intorno all’Apostolo.
Una terza ed ultima fonte, indiretta ma non per questo meno attendibile, è la testimonianza contenuta negli scritti dei Padri della Chiesa, in particolare di Papia, Clemente e Ireneo. Questa serie di testimonianze ha dalla sua parte il conforto dei ritrovamenti archeologici. Tra di essi il più antico è l’iscrizione in greco “Pietro (è) qui” (πετρος ενι), ritrovata nel cosiddetto “muro rosso” presso l'antica Tomba di Pietro, nella necropoli precostantiana sotto l’attuale Basilica di San Pietro a Roma. La datazione di questo reperto risale al 160 d.C. circa.
Da questo dato, o meglio dal significato originale del suo nome aramaico, scaturisce tutto il carisma della sua figura. Il suo nome originale era Simone (ebraico שמעון Šim‘ôn, Shim'on, dalla radice ebraica shama "ascoltare" e che assume molto probabilmente il significato di "colui che ha ascoltato"), ma, secondo quanto affermato da Matteo e Giovanni, ricevette da Gesù Cristo stesso il nome di Kefa, che in aramaico significa "roccia", "pietra", e quindi, per traslitterazione, “Pietro”, derivato dal greco Petros (cfr. Gv. 1,35-42).

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Origini

◙ingrandisciResti della casa di Pietro a Cafarnao
Simon Pietro secondo il vangelo di Giovanni era nativo, così come il fratello Andrea e l'apostolo Filippo, di Betsaida, città situata a circa 3 chilometri a nord del Lago di Tiberiade, un antico villaggio successivamente ricostruito dal tetrarca Filippo che fondò qui la sua capitale.
Secondo i vangeli sinottici, dopo il matrimonio si trasferì a Cafarnao, piccolo villaggio della Galilea che divenne in seguito uno dei centri della predicazione di Gesù, che vi si recava spesso per soggiornare qualche tempo, come amico, presso la casa dell’Apostolo. Il trasferimento a Cafarnao, insieme alla moglie, la suocera, il padre e il fratello Andrea, fu dettato probabilmente da motivi pratici, in quanto quella città offriva maggiori possibilità lavorative per il commercio del pesce. Gli scavi archeologici, effettuati a partire dal 1905, portarono alla luce i resti di un'antica sinagoga e di una chiesa di forma ottagonale alla cui base furono scoperte le fondamenta di una casa di pescatori. Nel 1968 la casa fu identificata con quella dell’Apostolo Pietro grazie alla presenza di alcuni attrezzi da pesca ivi rinvenuti, ma, soprattutto, per il ritrovamento di alcuni graffiti, raffiguranti Gesù e Pietro, databili al II secolo d.C.

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Legami Familiari

◙ingrandisciStatua di Pietro a Cafarnao
Nei vangeli Pietro è presentato come figlio di Giona o di Giovanni.
Di lui sappiamo essere fratello di Andrea, entrambi apostoli, scelti e chiamati sul lago di Galilea.
Secondo i vangeli, un giorno Gesù guarì a Cafarnao “dalla febbre” la suocera dell'apostolo. L'esistenza di questa suocera ha portato alla conclusione che Pietro fosse sposato ma nulla si conosce né della moglie né dei figli. Interessante è però ricordare che l'apostolo Paolo allude a una “donna credente di Cefa” che senza dubbio era la moglie. L'autore stesso della lettera solitamente identifica le collaboratrici col titolo di "sorelle" (adelphe) e non "sorelle donne", come sarebbe meglio tradurre "donna credente" (derivando dalle parole greche adelphen gunaika). Secondo Clemente Alessandrino la moglie di Pietro seguì il marito nella sua predicazione e morì martire prima di lui.
Gli Atti apocrifi di Pietro copti attribuiscono all'apostolo anche una figlia. L'autore della Passio dei santi Nereo ed Achilleo (V-VI circa) la identifica con Santa Petronilla, una martire sepolta nelle catacombe di Domitilla, a causa di un'assonanza col nome dell'apostolo e inserisce nel suo racconto, oltre al citato episodio, un brano secondo cui la giovane, guarita dal suo male, chiesta in sposa dal nobile Flacco, morì placidamente prima di accogliere la sua proposta di matrimonio. La tradizione indica il giorno della sua morte nel 31 maggio, data passata poi nel Martirologio Romano.
Tuttavia S. Francesco di Sales afferma che "S. Petronilla, come dimostrato da Baronio e Galonio,
era la figlia spirituale di S. Pietro, non la sua vera figlia".

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Condizione economica e culturale

◙ingrandisciParticolare del surreale paesaggio marino
SS. Pietro e Andrea. Dipinto del Vasari
I fratelli Pietro e Andrea vengono presentati nei vangeli, sin dalla loro prima chiamata, come pescatori e più volte li ritroviamo con le barche sul lago di Galilea. Si sa anche che Giacomo e Giovanni di Zebedeo erano, secondo il vangelo di Luca, soci di Simone e difatti saranno "chiamati" subito dopo gli amici. Emblematico in tal senso è il noto episodio della pesca miracolosa, nel quale Pietro è intento a ripulire le reti dopo una dura notte di lavoro senza alcun risultato. Anche dopo la Resurrezione, Gesù apparve a Pietro e ad altri discepoli mentre pescavano nei pressi del lago di Tiberiade.
Dagli Atti degli apostoli emerge un altro aspetto importante della vita di Pietro: la sua condizione culturale. Arrestato con Giovanni e condotto in presenza del Sinedrio, l'apostolo rispose con saggezza al loro interrogatorio, lasciando meravigliati i due giudici che lo credevano senza istruzione e popolano. Pietro viene definito quindi "agrammatos" cioè poco esperto delle Scritture, senza preparazione scolastica né tantomento retorica, ma anche "idiotes", cioè popolano, uomo degli strati più bassi.

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Apostolo di Gesù

◙ingrandisciDuccio di Buoninsegna,
Vocazione di Pietro e Andrea,
tavola dalla predella della Maestà,
1308-1311, Washington,
National Gallery of Art
Ciò che si definisce la vocazione degli apostoli pone notevoli problemi agli esegeti. Fu in Giudea, nel luogo dove si manifestò il Battista, che, secondo Giovanni, andrebbe situata la prima chiamata, collocabile storicamente nei primi mesi del 28: due discepoli infatti, sentendo Giovanni Battista indicare Gesù come l'Agnello di Dio, gli si avvicinarono e gli chiesero dove abitasse; quindi passarono la giornata con lui. Andrea, il fratello di Simone, era uno dei due discepoli e per primo egli avvertì suo fratello: “Abbiamo trovato il Messia”, e lo condusse da Gesù, il quale, “fissando lo sguardo su di lui, disse: Tu sei Simone, il figlio di Giovanni: ti chiamerai Cefa”, che a quanto specifica l'evangelista vuol dire Pietro.

Matteo situa il nuovo nome dato a Simone in un diverso contesto, quello della “'confessione di Cesarea” e questa differenza nella tradizione sottolinea l'importanza che i primi cristiani davano al nome di Pietro, che non veniva usato come nome di persona nel loro ambiente.

I Sinottici collocano le prime chiamate in riva al mare di Galilea, detto anche lago di Gennesaret. Gesù conosceva già Simone e per predicare gli chiese di salire sulla sua barca, invitando poi i pescatori a raggiungere il largo e gettare le reti.


◙ingrandisciAutore Raffaello Data 1515-1516
Raffigurante la pesca miracolosa
Ubicazione: Victoria and Albert Museum, Londra
Sebbene non avessero pescato nulla nel corso di tutta la notte, Simone obbedì con sollecitudine ed ottenne una pesca miracolosa, così abbondante che fu necessario chiamare in aiuto un'altra barca. Sopraffatto, il futuro apostolo cadde ai piedi di Gesù che gli annunciò che da quel momento in poi sarebbe diventato pescatore d'uomini. La risposta dei primi discepoli fu di abnegazione assoluta: “Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono”.
Significativo per la comprensione della personalità è il fatto che Pietro si sia unito inizialmente ai discepoli del Battista, che predicava l'avvento di un Messia. Era un periodo storico in cui stava affiorando, in Galilea, una certa insofferenza nei confronti del dominatore romano, e l'idea di un Messia, inteso come capo anche spirituale, che fosse in grado di guidare una riscossa contro Roma, era piuttosto sentita. L'incontro con Gesù, dotato di un notevole carisma personale, nonché di doti taumaturgiche straordinarie e di un comportamento fuori dall'ordinario anche nei confronti delle regole sociali e religiose, dovette indubbiamente segnare un momento molto intenso nella sua vita.Nel numero dei dodiciPietro risulta dai racconti evangelici, nei quali viene menzionato 114 volte con particolare riguardo prima degli altri apostoli, come un personaggio spontaneo nelle sue reazioni, impetuoso ma anche disposto a comprendere i propri errori e a imparare. Nel celebre episodio della camminata sull'acqua Pietro corse incontro al maestro chiedendogli di poter fare lo stesso e imparando a sue spese, sprofondando fra le onde, che per compiere siffatti prodigi è necessaria una fede totale

◙ingrandisci •
Affresco del Pagamento del tributo di Masaccio
(Cappella Brancacci, Firenze)
Egli, fra i dodici, è anche il più ardito nei suoi discorsi, e spesso parla e agisce a nome loro. All'inizio del ministero di Gesù, andò a cercarlo quando il Maestro si era ritirato nella solitudine del deserto. In più occasioni lo interrogò a proposito delle parabole, implorando da lui una spiegazione o chiedendogli a chi fossero destinate, se ai Dodici o alla folla. È d'altronde da lui che gli esattori delle imposte si recarono per reclamare il tributo del Tempio. Pietro stava per comunicarlo a Gesù che lo prevenne e gli dichiarò che egli stesso era esentato dalla tassa, ma non voleva provocare scandali. Così Gesù inviò Pietro a pescare un pesce nella cui bocca venne trovato uno statere, ossia quattro dracme, che rappresentavano l'ammontare delle due tasse dovute: quella di Gesù e quella di Pietro.Quando nella folla una donna toccò l'orlo del mantello di Gesù nella speranza di essere guarita e il Maestro domandò: “Chi mi ha toccato?”, Pietro s'affrettò ad osservare che la folla lo stringeva da tutte le parti. Sempre Pietro domandò a Gesù sino a quali limiti ci si debba spingere nel perdonare: “Fino a sette volte?”, ricevendo come risposta: "Settanta volte sette", cioè sempre.
Mentre si avvicinavano a Gerusalemme, Pietro interrogò Gesù sul fico che aveva maledetto e che l'indomani era stato effettivamente trovato seccato fin dalle radici. Gesù si limitò a rispondere: “Abbiate fede in Dio”. A Gerusalemme fu di nuovo Pietro ad informarsi sulla ricompensa che attendeva in cielo coloro che, come lui, avevano lasciato tutto per seguire Gesù. In risposta promise: per questa vita, una famiglia spirituale e dopo la morte, la vita eterna. Davanti al tempio, dopo la predizione di Gesù riguardo alla sua totale distruzione, Pietro convinse Andrea e i due figli di Zebedeo a tentare insieme di ottenere da Gesù la data di questo avvenimento.
Dopo il discorso a Cafarnao sul pane di vita, a seguito del quale parecchi discepoli abbandonarono il maestro, quando Gesù chiese ai dodici se anche loro volevano andarsene, Pietro rispose a nome di tutti dicendo: "Signore, da chi andremo? Solo tu hai parole di vita eterna"
I Vangeli sinottici raccontano che Gesù si allontanò su un monte con Pietro, Giacomo e Giovanni. Là cambiò aspetto mostrandosi ai tre discepoli con uno straordinario splendore della persona e una stupefacente bianchezza delle vesti, e apparvero al suo fianco Mosè ed Elia. Pietro prese la parola dicendo:
« Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia. » (Matteo 17,4)

◙ingrandisci •
La consegna delle chiavi a Pietro,
miniatura del XI secolo,
Bayrische Staatsbibliothek (München)
Ma Gesù ignorò il suggerimento e chiese di non riferire ad alcuno dell'episodio.
La confessione di fede e il primato-A Cesarea di Filippo, Gesù interrogò i suoi apostoli su quel che gli uomini dicevano di lui. Vennero varie risposte. Alla fine il Maestro chiese loro: “Voi chi dite che io sia?”. Fu Simon Pietro che, primo tra i Dodici, espresse in termini umani la realtà soprannaturale del Cristo: “Tu sei il figlio del Dio vivente!”.

Gesù in primo luogo proclama: “E io ti dico: tu sei Pietro. Il termine “Chiesa”, tanto frequente sotto la penna di Paolo, nei vangeli appare solo due volte e designa la nuova comunità che Gesù stava per fondare e che egli presenta come una realtà non solo stabile, ma anche indistruttibile. Essa è “edificata” su Simone, che grazie a questo ruolo riceve il nome di Pietro.

Gesù indica quindi i poteri conferiti a Simon Pietro: “A te darò le chiavi del Regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. Il senso di questa immagine, nota alla Bibbia e all'Oriente del tempo, suggerisce l'incarico affidato a un unico personaggio di sorvegliare ed amministrare la casa. Pietro è da Gesù nominato "Primo ministro" della sua Chiesa, della quale dovrà governare non solamente la massa dei fedeli, ma gli stessi funzionari.
Il potere di legare e di sciogliere implica il perdono dei peccati, ma non va limitato a questo significato: esso comprende tutta un'attività di decisione e di legislazione, nella dottrina come nella condotta pratica, che coincide con l'amministrazione della Chiesa in generale.I testi del Nuovo Testamento mostrano che Pietro aveva un ruolo privilegiato all'interno della cerchia degli apostoli. Su questo dato sono concordi tutte le confessioni cristiane. Diversa è invece l'interpretazione ecclesiale e teologica di tale dato: per la Chiesa cattolica tale primato si estende ai Papi, cioè i vescovi di Roma suoi successori. Le due frasi precedenti vengono infatti interpretate, dalla Chiesa cattolica, come l'atto istitutivo del papato: una funzione da perpetuare nei secoli in una comunità nella quale Pietro e i suoi successori assicurano la stabilità e un potere decisionale che viene direttamente legato alla volontà di Dio e che quindi non può estinguersi fisicamente con Pietro

◙ingrandisci •
Pietro nell'Ultima cena attribuita a
Cesare da Sesto,
allievo di Leonardo da Vinci
Durante la Passione di GesùSubito dopo l'episodio sopra citato, Gesù comunicò ai suoi apostoli la prima rivelazione della passione che avrebbe dovuto subire. Pietro, prendendolo in disparte, protestò contro questa prospettiva che gli sembrava improbabile dicendo: "Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai". Ciò gli attirò un severo biasimo: colui che era appena stato consacrato capo della Chiesa si sentì chiamare "Satana", l'avversario, il tentatore, colui che vorrebbe far cadere il Cristo: "Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini"Insieme a Giovanni, Pietro è chiamato ai preparativi del pranzo pasquale in cui Gesù istituì l'Eucaristia. Giovanni e Luca situano in questa occasione l'annuncio del rinnegamento di Pietro che invece Matteo e Marco collocano un po' più tardi, sulla via del Getsemani. Gesù dichiarò a Simone che Satana cercava in loro la sua preda, ma che egli avrebbe pregato per loro. Gli predisse che avrebbe rinnegato il suo Maestro, ancora prima che il gallo cantasse: la sincerità di Pietro era totale, ma la forza gli sarebbe venuta meno. Nondimeno Gesù l'avrebbe riconfermato nel suo ruolo preminente per il sostegno della fede: "Tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli" (Lc22,32). È nel corso di quest'ultimo pasto che Gesù annunciò il tradimento di uno dei Dodici, e Pietro fece cenno a Giovanni, che era seduto accanto a Gesù: "Di', chi è colui a cui si riferisce?"(Gv13,24).

Il Vangelo di Giovanni, che non descrive l'istituzione dell'Eucarestia, riferisce un altro episodio verificatosi durante la cena. Gesù s'interruppe per compiere delle funzioni normalmente lasciate a degli schiavi: lavare i piedi dei suoi ospiti. Stupefatto, Pietro protestò con energia ma alla risposta di Cristo: "Se non ti laverò, non avrai parte con me"[Gv13  8 ], l'ardente apostolo, eccessivo nel consenso come lo era appena stato nel rifiuto, reclamò: "Signore, non solo i piedi ma le mani e il capo"(Gv13,9)

◙ingrandisci •
Il Bacio di Giuda di Giotto,
Cappella degli Scrovegni,
Padova (1304-06).
A sinistra si nota Pietro
che ferisce all'orecchio un servo.
L'arresto di Gesù-Ritiratosi nell'orto del Getsemani, Gesù chiese a Pietro, Giovanni e Giacomo di mettersi in disparte con lui per pregare. Essi però, sopraffatti dal sonno e dal vino della cena, caddero addormentati, ricevendo per ben tre volte il rimprovero del maestro che disse loro, e in particolare allo stesso Pietro: "Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto ma la carne è debole".
Tutti i Vangeli riportano che, al momento dell'arresto di Gesù, uno di quelli che stava con lui tagliò con la spada un orecchio al servo del sommo sacerdote di nome Malco (Mt 26,51; Mc 14,47; Lc 22,50; Gv 18,10). Il Vangelo secondo Giovanni lo identifica in Simone Cefa; Gesù rimprovera il discepolo, dicendo di riporre la spada perché deve bere il suo calice.
« Pietro, che aveva una spada, la prese e colpì il servo del sommo sacerdote, recidendogli l'orecchio. Quel servo si chiamava Malco.Gesù allora disse a Pietro:
«Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?»." »

Durante il processo religioso di Gesù, Pietro, seguito secondo Giovanni da un altro discepolo "innominato" riuscì ad intrufolarsi all'interno del cortile della casa del sommo sacerdote. L'apostolo innominato infatti, da molti riconosciuto nello stesso Giovanni, era noto in quell'ambiente e riuscì ad entrare insieme a Pietro, che venne però riconosciuto da una serva (su questo concordano tutti e quattro i Vangeli.

◙ingrandisci •
Duccio di Buoninsegna,
Rinnegamento di Pietro,
tavola dalla Predella della Maestà,
1308-1311, Siena,
Museo dell'opera del duomo.
Giovanni sottolinea che la donna era la portinaia),la quale dichiarò davanti a tutti che il nuovo arrivato era uno dei discepoli di Gesù. Il pescatore di Cafarnao, sicuro di essere stato scoperto, giurò pubblicamente di non conoscerlo. Recatosi nell'atrio dove, come testimoniano Luca e Giovanni, era stato acceso un fuoco dalle guardie e dai servitori del sommo sacerdote, Pietro venne nuovamente riconosciuto, questa volta da un'altra serva, ma negò di nuovo la sua appartenenza al seguito del maestro.

Più tardi Pietro venne nuovamente riconosciuto dalla gente intorno al fuoco, a causa del suo accento che lo identificava come appartenente alla cerchia dei galilei.
Uno di essi, secondo il resoconto di Giovanni, era stato perfino presente al momento dell'arresto e l'aveva riconosciuto come colui che aveva ferito all'orecchio Malco. Senza via d'uscita, Pietro rinnegò una terza volta il Maestro.
Sentito nello stesso istante il canto del gallo (due volte in Marco), ricordandosi le predizioni di Gesù (che secondo Luca egli incontrò subito dopo) riguardo al suo tradimento, l'apostolo fuggì via piangendo amaramente, fatto che è testimoniato allo stesso modo nei tre vangeli sinottici.
Dopo il triplice rinnegamento, i Vangeli abbandonano la figura di Pietro e non ci riportano ciò che egli fece durante la passione del Maestro.

◙ingrandisci •
Giovanni d'Enrico:
Il pentimento di san Pietro,
statua in terracotta (1639)
Sacro Monte di Varallo.
Lo ritroviamo soltanto la mattina di Pasqua: avvertito da Maria Maddalena che il corpo di Gesù era scomparso, Pietro corse al sepolcro con il discepolo che Gesù amava e lì trovò soltanto le bende di lino e il sudario che avevano avvolto il cadavere. Il Vangelo di Luca e la lettera di San Paolo ai Corinzi narrano che Pietro fu tra i primi ai quali Gesù risorto apparve.. In seguito anche lui condivise con i compagni le apparizioni nel Cenacolo e sul mare di Galilea.•Secondo il vangelo di Giovanni, Pietro e altri sette apostoli, passato il tempo delle apparizioni del risorto, tornarono sul lago di Tiberiade alle loro mansioni di pescatore. Un mattino, mentre albeggiava, dopo una notte passata insonne e senza aver preso nulla, videro un uomo a riva che consigliò loro di gettare le reti dalla parte destra della barca. Seguendo i consigli dello sconosciuto essi presero una moltitudine di pesci; riconoscendo dunque in lui il maestro, Pietro si gettò in mare verso Gesù. Quando tutti furono tornati a terra, Gesù li invitò ad arrostire i loro pesci e a dividere con lui il pasto, quindi si rivolse direttamente a Pietro e per tre volte gli chiese: "Simone di Giovanni mi vuoi bene?"La ripetizione della stessa domanda sconcertò l'apostolo, il quale insistette, e la terza volta, con una toccante umiltà disse: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene". La triplice domanda, secondo l'esegesi cristiana, serviva da contrapposizione al triplice rinnegamento nella tragica notte dell'arresto in casa di Caifa. Pietro si sentì quindi predire in parole velate il martirio che lo attendeva in età avanzata. Dopo di che Gesù lo invitò a seguirlo, e vedendo che anche il discepolo amato seguiva le loro orme, Pietro interrogò Gesù sul destino di costui, ma la risposta fu alquanto enigmatica.
Nel luogo di questa apparizione vi è oggi una cappella in basalto detta "il Primato di Pietro", che si chiamò a lungo "la chiesa dei dodici apostoli", Eteria o Egerìa descrive il suo pellegrinaggio in Terrasanta (secolo V).


Trovi Chiesa del Primato di Pietro & Itinerarium Egeriae-Itinerario di Egerìa

Predicazione del Vangelo
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Messaggio  SkearTi Dom 29 Giu 2014 - 10:21

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